Assignment 9 : epilogo
L’esperienza del corso è stata davvero positiva. Innanzitutto per un motivo pratico, ma non per questo da sottovalutare: sono tornato a scrivere, a mettere le idee su un foglio bianco (nonostante dopo abbia digitalizzato il tutto). Il riprendere a scrivere mi ha fatto bene, mi ha ricordato il piacere di farlo, ha di nuovo annullato la pigrizia accumulata nella mano dopo lunga inattività, poiché il solo prendere appunti non necessita di collegare veramente il cervello ed il cuore alla mano.
 

Gli aspetti positivi poi si riscontrano nella scoperta di tante funzioni della rete poco conosciute, nonostante fossero a portata di mano. Lo stesso blog si è rilevato un mezzo utile, semplice da utilizzare e creare seguendo il proprio senso estetico e le proprie idee; e poi Delicious, Medwiki, il MIT, ma sarebbe impossibile fare un elenco. Questo perché la cosa più importante che ho imparato, è che la rete è dinamica, è una continua scoperta, un continuo aiuto.
 

Come è possibile questo progredire dell’efficienza? Con la collaborazione, la cooperazione, lo scambio di idee e consigli, ovvero l’interazione trai miliardi di abitanti del mondo che internet ha permesso di realizzare, abbattendo le barriere della distanza.
 

Trovare aspetti negativi diventa quindi difficile: forse il problema è che questo “orticello” di connessioni necessita tempo e attenzioni costanti, cose che la quotidianità della vita risucchia via sempre in maggior quantità, tanto da spegnere un sacco di “Vorrei…” che si pronunciano quando ci si ferma a riflettere…
 

Spero vivamente di continuare a vedere la rete sotto questa luce ed anche grazie ad essa imparare a ritagliare del tempo per la mia creatività e per realizzare almeno qualcuno dei miei “Vorrei”. In fondo la follia di cui ho parlato consiste anche nel non vivere nei rimpianti :)
Assignment 4: scolarizzazione e internet

I modi per mitigare ed educare all’uso della rete esistono  ma non sono ben sfruttati. Soprattutto la scuola, il luogo più importante dopo la famiglia, in cui dovremmo apprendere tutto ciò che ci sarà utile nel corso della nostra vita, snobba i privilegi della rete. Ecco uno dei punti che riesce a farmi cadere in un pessimismo cosmico, anzi apocalittico. Ripeto: questo pessimismo non deve comunque essere fine a se stesso. Sguazzando nelle istituzioni scolastiche italiane e venendo a contatto anche con altre realtà europee e non, la situazione mi pare critica. Non solo per la ricerca, che effettivamente è abbandonata a se stessa, ma è proprio il modo di porsi della scuola verso i ragazzi che pare sbagliato e toglie fiducia.
Da chi può essere la colpa? Studenti troppo lamentosi, professori inutili e giurassici, sistema scolastico da buttare?
E’ vero che la tendenza alle lamentele non ci manca, ma per una volta voglio escludere gli scolari, poiché spesso, professori e scuola fanno a “scarica barile” di colpe su questi. In realtà ci vorrebbe un bel cambiamento radicale: tutto perché non c’è il volere di adeguarsi all’evolversi del mondo e della sua mentalità. La scuola e l’università sembra voler restare il vecchio fortino medievale in cui s’impara a pappagallo quello che il prof spiega; ed è importante farlo alla lettera poiché per narcisismo ed egocentrismo molte volte i professori vogliono sentirsi ridire esattamente quello che hanno detto, giusto o sbagliato che sia. Conseguenze? Interesse cala sotto zero, l’istruzione diventa una costrizione, un impegno gravoso e la serenità all’interno del fortino ne risente. I passi successivi sono evidenti: poco impegno, stress, mancanza di rapporti pacifici coi professori etc… I programmi sono enormi, coprono un lasso temporale infinito e naturalmente tendono a trascurare le cose più recenti per seguire una tabella di marcia. Beh io credo servirebbe molto di più avere strumenti per inserirsi meglio nel nostro presente. Poi c’è la vera oppressione degli studenti: il voto. Capisco che una qualsiasi valutazione debba esserci, ma il poco tempo condiziona troppo. Alcuni prof si ostinano a dire “non concentratevi sul voto, l’importante è capire”. Belle parole ma mi chiedo se anche loro credano veramente a quello che dicono. Certo quindi rallegrarsi della propria istruzione in un contesto del genere non è facile.
Fortunatamente le risorse della rete si stanno lentamente infiltrando nel fortino scolastico seppur incontrando difficoltà e resistenze. In prima linea a difendere il forte ci sono i professori, soprattutto i più anziani. Il loro opporsi alla rete nasce principalmente dall’ignoranza che hanno di essa e dalla conseguente paura. Quindi nessun supporto visivo, nessuna slide, nessun aiuto digitale che vada oltre lo scrivere un compito in classe a PC (solo per evitare eventuali “professore cosa c’è scritto qua?”). Fortunatamente almeno lo studio di una lingua straniera sembra essersi indirizzata verso una cooperazione più stretta con le risorse della rete. Per il resto siamo in alto mare; spero ci sia una crescita esponenziale anche in questo ambito!
Purtroppo la vecchia generazione molte volte non accetta di dover imparare dalla nuova, convinti che il maggior tempo di vita dia loro l’autorizzazione a redarguire ed insegnare gli altri.
Mio padre era così: i primi tempi erano davvero difficili. Ogni qual volta mi vedeva seduto davanti allo schermo, si innervosiva e mi ripeteva che mi sarei “rincitrullito” a star sempre lì e che quella scatola serve solo per giochini stupidi. Non mi sono arreso, ho cercato di fargli comprendere quanto quella scatola fosse solo un portale sul mondo e quante risorse avesse dentro di sé anche per aiutarlo nel lavoro. Infatti, piano piano ne ha apprezzato i vantaggi ed ora internet è fondamentale per le sue ricerche e per il suo lavoro, tanto che a volte sono io a prenderlo simpaticamente in giro: “sei sempre lì davanti allo schermo?ihihihi”. E’ così che credo dovrebbe andare. Io ho insegnato il valore della rete a mio padre, lui mi ha comunque fatto capire di non restare schiavo del mondo virtuale. Vecchia e nuova generazione possono e devono interagire in maniera biunivoca, è questo il modo per rendere ancora più esponenziale la nostra curva esponenziale!!
Assignment 4: crescita esponenziale tra vantaggi e svantaggi

Entriamo in argomento tecnologico: l’era di internet, della comunicazione veloce, delle risorse aperte a tutti, è davvero esplosa e devo dire di averla vissuta profondamente. Sarò un tantino troppo aggrappato ai ricordi, ma il mio vecchio primo PC è ancora in camera mia a “rubar spazio” (come suol dire mia madre) . Nonostante le sollecitazioni a “portarlo al posto che merita” (il cestino) continuo a lasciarlo lì sulla scrivania e sono riuscito a trovargli un nuovo impiego come “attacca-vestiti”. In quel PC ho imparato i rudimenti di questa nuova tecnologia e mi rendo conto che lo sviluppo è stato davvero esponenziale, come il prof suggeriva nel testo, e sembra non avere intenzione di rallentare.. Anzi credo (e spero) che questo boom non sia altro che un nuovo periodo nel quale covano altri progetti e sviluppi che porteranno la curva esponenziale ad una nuova impennata. Ogni periodo è fondamentale: pure il Medioevo da qualcuno erroneamente chiamato il “periodo buio” è stato una tappa decisiva per tutta l’umanità. Ma torniamo a concentrarci su tutto quello che ruota attorno alla rete che va oltre quello che è la rete stessa. Come ci poniamo di fronte ad essa? Ottimisti o pessimisti?. Il professore con le sue storie e metafore ha aggiunto dei sassolini alla mia bilancia ed ecco che adesso è leggermente ottimista. Perché?
Perché “l’orto” della rete se coltivato adeguatamente fornisce risorse illimitate, che mettono in contatto con persone con gusti e opinioni affini che magari non avremmo mai incontrato nella nostra vita.
Perché forse è il luogo dove la libertà di opinione prende davvero il senso utopico che gli attribuiamo.
Ma ci sono così tanti vantaggi che è un piacere scoprirli navigando nel web, gettando via la bussola, lasciandoci solamente trasportare dai venti.
Gli svantaggi però ci sono e sono evidenti. Lo stesso altissimo grado di libertà di espressione può ritorcersi contro. Inoltre generazioni più giovani trovano materiale non adatto alla loro età con un solo click, perdono più tempo davanti lo schermo che fuori all’aria aperta., sostituiscono la loro vita con quella virtuale, ed instaurano più rapporti indiretti rispetto al semplice trovare amicizie per strada o in locali.
Sono comunque rischi che le potenzialità benefiche della rete può “permettersi” di correre, ma che non deve trascurare
Assignment 4 : premesse

Nel presentarci il suo assignment numero 4, il professore ci ha consigliato di tentare una riflessione “di pancia”, esule da virtuosismi ed attenzioni tipicamente scolastiche.
Credo che in questo modo ci abbia lanciato una bella sfida e che egli stesso sappia che non è facile per uno studente italiano uscire dagli schemi che la scuola ci ha impiantato in testa. Ma la sfida rende tutto più interessante, difficile, stimolante, quindi non mi resta che provarci. Spero professore, che mi indichi lei stesso se ci sarò riuscito, dove ci sarò riuscito e chi tra noi due abbia vinto questa “sfida” :)

Voglio partire dai commenti lasciati da tanti studenti e non. Non è passato inosservato il tanto pessimismo che è uscito fuori, moderato solamente da qualche inguaribile ottimista. Questo mi ha fatto innanzitutto riflettere su che tipo di persona sono. Da che parte pende la bilancia dei miei pensieri? Una persona vedendomi e leggendo quello che scrivo mi catalogherà come ottimista o pessimista?
Ragioniamoci su. Una cosa che amo della casa in cui vivo è la luminosità e la continua presenza di specchi. Credo sia sempre una cosa positiva potersi guardare allo specchio da vari punti di vista e ogni volta si vuole. Lei professore, parlava di come le hanno insegnato che è necessario imparare a parlare con le piante poiché danno segni dei loro bisogni. Anche imparare a comunicare col proprio corpo è importante e gli specchi mi aiutano in questo. Ad esempio posso notare un po’ di “borse” sotto gli occhi e capisco che ho bisogno di riposo. Insomma sulle prime lo specchio sembra riflettere un me stesso solare, vivace, allegro, ben disposto verso il mondo. Eppure molte volte tendo a vedere il peggio in ciò che mi circonda. Possibile causa? Magari l’istruzione.
Giacomo Leopardi diceva che l’ignoranza è la maggior sorgente di felicità e pure Giordano Bruno suggeriva che essa fosse madre della felicità e beatitudine sensuale. Purtroppo non posso che essere d’accordo. Non fraintendetemi, non vorrei mai essere vuoto come una zucca, anzi sono fiero delle mie conoscenze e so che esse rendono fiere le persone che mi sono vicine. Certamente come ogni cosa ha i suoi svantaggi. Uno di questi sicuramente è il non poter far finta che alcune poche non esistano, cosa che invece l’ignoranza ti permette alla perfezione! Resta comunque improduttivo far finta di nulla. Ignorare dunque non serve, lamentarsi neppure, auto convincersi che tutto vada per il verso giusto nemmeno. Ebbene? Ebbene Aristotele ci aveva azzeccato di nuovo insegnandoci a ricercare il “giusto mezzo”. Non mi ritengo così saggio (troppi pochi anni e nemmeno un po’ di lunga e folta barba bianca! XD ) da applicare questa filosofia. L’impulsività e l’umore condizionano notevolmente. Tutto questo per dire che le riflessioni che sto per affrontare sono sicuro mi porteranno a tendere verso un tono polemico e scettico (come molti altri), altre volte verso un entusiasmo contagioso, ma non voglio restare imprigionato in un rigido schema pessimista-ottimista. Trai due  scelgo di stare nel mezzo: un ottimista ignora i problemi, un pessimista ci affoga dentro; no meglio “rubare” da entrambi :)
Assignment 7: A New Physics Superstar

Le potenzialità educative e di apprendimento della rete sono davvero eccezionali, sono a portata di tutti, ma qualcuno non vuole o non sa usarle. Per quanto mi riguarda, sono ormai anni che abbraccio e coccolo il mio PC! Gli devo molti favori e mi ha chiarito così tanti dubbi!
Innanzitutto Internet non è solo Wikipedia come molti pensano. A volte sono necessari chiarimenti, spiegazioni semplici, che una enciclopedia virtuale (ma pur sempre enciclopedia) non può darti. Mi spiego meglio: prendiamo ad esempio un servizio secondo me incredibile: Yahoo Answer. Ormai sono convinto contenga qualsiasi risposta possibile, tanto da indurmi ben presto a domandargli quale sia il senso della vita e altri quesiti filosofici simili. Digressioni a parte, in ambito scolastico chiedere spiegazioni o cercare risposte per dubbi simili ai nostri, rappresenta un buon metodo per chiarirsi le idee. Cercare un parere diverso dal proprio professore o comunque parlare con un proprio coetaneo, risulta molto proficuo: si ottengono spesso spiegazioni più semplici ed intuitive e si superano difficoltà fino a lì insormontabili. Pensare solo in ambito scolastico sarebbe comunque riduttivo: cerco un file, non conosco una ricetta, cerco consigli su oggetti, vestiti, utensili … insomma è anche un semplice chiedere “tu cosa ne pensi?” ad altri.
Poi c’è il passo successivo: video tutorial e video lezioni perché, molte volte, la dimostrazione pratica vale più di mille parole!
Ricordo un piccolo aneddoto curioso che mi riguarda. Dovevo indossare una cravatta e nonostante sforzi e spiegazioni familiari non riuscivo ad arrivare a nulla. Ecco che in un attimo digitai “fare nodo cravatta” su Youtube e comparve un tutorial con tanto di spiegazione visiva passo passo : dopo pochi minuti completai il mio primo nodo!
E le applicazioni sono infinite: alcune ragazze imparano a truccarsi, alcuni video mostrano come usare programmi informatici e molte altre cose ancora.
Per quanto riguarda le storie che il professore ci ha illustrato, le ho trovate molto interessanti e mi hanno permesso anche di inciampare per caso in qualcosa che già stavo ricercando e mi aveva positivamente colpito. Infatti non molto tempo fa, mi ritrovai ad assistere ad una lezione di ingegneria in Morgagni, in particolare era una lezione di fisica. Niente di nuovo, pensai, ed immaginavo solite facce assenti degli studenti ed aule vuote. Con mia sorpresa piano piano l’aula cominciò a riempirsi ed addirittura venne ingaggiata una “sfida” di velocità per gli ultimi posti rimasti. Ben presto capii che non si trattava del solito tipo di lezione: il professore lasciava guardare su un maxi pannello le lezioni del professor Walter Lewin del Massachusetts Institute of Technology (MIT) : un personaggio incredibile con carisma, ironia, definito la nuova superstar della fisica.




Il suo metodo si basa sulla sfida ai suoi interlocutori, sull’esperimento, sul riprodurre le situazioni che normalmente vengono studiate solo teoricamente. Il suo modo di fare riesce ad attrarre l’attenzione degli studenti e ne risente la partecipazione e l’apprendimento che risultano migliori.
Dopo questi filmati lo stesso professore di ingegneria commentava gli esperimenti e si avvaleva delle esibizioni del prof. Lewin per catturare anch’egli l’attenzione degli studenti. Davvero un modo intelligente di sfruttare le risorse della rete. Consiglio a tutti di dare un’occhiata a qualche lezione su Youtube!

Assignment 6: risorse bibliografiche
Ho cominciato a giocherellare con PubMed ed ammetto di essermi inizialmente lamentato: anche io ho esclamato “ah ma è tutto in inglese” XD. Niente di particolare, solito bagaglio di pigrizia che mi porto sulle spalle. Ma dopo questo primo approccio, ho ritenuto utile avere finalmente nuovi modi per riprendere confidenza con l’inglese. Non è mai facile avere occasioni di esercitarsi, parlare e scrivere in inglese ed ho il terrore piano piano di dimenticarlo!!!
Digressioni a parte, ho iniziato a giocherellarci iniziando con cose generiche, malattie “famose”, curiosità particolari. Ho deciso poi di parlare su questo blog di un argomento che in questi anni mi ha molto colpito, anzi direi scosso. La passione per il calcio ed in particolare per la Fiorentina, ha evidenziato come anche per gli sportivi i pericoli siano dietro l’angolo. E’ il caso di Stefano Borgonovo, attaccante nato a Giussano il 17 marzo 1964. Colpito dalla SLA, Sclerosi Laterale Amiotrofica, si trova adesso paralizzato su una sedia a rotelle, ma non ha smesso di vivere, lottare, aiutare gli altri. La “bastarda”, la “stronza”come a volte ha lui stesso indicato questa malattia nota anche come morbo di Lou Gehrig, ha la "fama" di comparire prevalentemente in ex-calciatori italiani. E’ una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria. Il rischio di contagio aumenta per calciatori che hanno smesso la propria attività da 5 anni, per centrocampisti e per coloro che sono stati ingaggiati a partire dal 1980. Inoltre è significativo constatare che il rischio di ammalarsi è quasi nullo in giocatori di pallacanestro e ciclisti, il che dimostra che la malattia non dipende dalla sola attività fisica. (PubMed)
Alcune delle ipotesi che potrebbero legare la Sla con la pratica del gioco del calcio potrebbero essere: una troppo vigorosa attività agonistica, specifici traumi o microtraumi calcistici, uso di sostanze illegali (doping o integratori), esposizione a pesticidi particolari usati nei campi di calcio. (PubMed)

I dati sono davvero significati e fanno riflettere: per quanto le cause siano sconosciute, probabilmente però ognuna delle ragioni citate può essere vera; basti pensare al ritmo sostenuto dai calciatori,quasi disumano, con una partita ogni due/tre giorni; poi ci sono allenamenti intensi, infortuni e recuperi lampo.


 

E’ fondamentale continuare la ricerca per tentare di trovare una cura a questa orribile malattia e per questo è encomiabile quello che la fondazione Stefano Borgonuovo sta facendo. Spero davvero che questa associazione, andando a portare un calcio sano in giro per gli stadi, riesca davvero a cambiare qualcosa.
Assignment 5, coda: social networking
La marea di social network sta diventando sempre più ampia assumendo le proporzioni di uno tsunami pronto ad allagare il web! Non che tutti siano spazzatura, anzi la maggior parte ha alla base una idea semplice, utile ed efficace molto rilevante per migliorare le interazioni tra navigatori della rete. Altri sono imitazioni, copie create in un tentativo di far soldi o sentirsi apprezzato. Inoltre anche il web sembra soggetto alle leggi della moda: un anno spopola Netlog, poi un altro (con conseguenti migrazioni anzi esodi di massa) e per adesso sembra essersi stabilizzata l’era Facebook in attesa di qualcos’altro.


FACEBOOK appunto raccoglie la maggior parte dei navigatori del web. Personalmente non mi piace, mi annoia e non riesce a farmi passare del tempo. Sono comunque, volente o nolente, un assiduo frequentatore poiché tutti lo usano, tutti si organizzano lì, quindi mi trovo costretto a dedicargli almeno 5-10 minuti al giorno.

TWITTER conosco molta gente che ne è veramente innamorata. Non mi è mai balenata in testa l'idea di iscrivermi forse perchè non mi interessano altri social network, è già poco gratificante seguire facebook. Nella Home di Twitter però è apparsa per caso la citazione di un utente che mi ha fatto riflettere: "Facebook is for people you go to school with. Twitter is for people you wish you went to school with.". Credo quindi che gli darò presto un'occhiata :)


ANOBII non lo conoscevo, sono quindi passato a curiosare. Sembra davvero impostato in maniera semplice e pratica ed è un buon veicolo di interazione per chi vuol leggere ed avere dibattiti su libri. Nonostante salvaguardi un bel po’ di alberi dall’essere abbattuti, non riesco a concentrarmi su una lettura fissando lo schermo del PC; ciò non mi permette di sfruttare al meglio le potenzialità del social network.


SCRIBD anch’esso sconosciuto, trovo sia davvero ottimo! Mi piace molto l’idea di poter raccogliere quello che si scrive ed esporlo al pubblico del web. Interessantissimo!


YOUTUBE è ormai un mito. Filmati stupidi, divertenti, scene tra amici, repliche partite e serie tv, video musicali etc … Davvero multi-funzionale!


DOTSUB servizio che ho già imparato ad usare. Davvero utile soprattutto per chi come me ama seguire anime e manga in tempo reale senza attendere traduzioni e quindi necessita di subbarli per renderli comprensibili per sé e per gli altri.


FLICKR anche Flickr è stato già ampiamente sperimentato. Raccoglie foto, trova foto e permette di creare interessanti slide animate. Molto utile e carino.


STUMBLEUPON molto ben organizzato per la ricerca per argomenti.


DEVIANTART mi hanno più volte suggerito di unirmi e condividere qualche lavoro, ma non sono così esperto e preferisco graficare più per divertimento e per passare il tempo che per far vedere agli atri cosa creo. E’ comunque un buonissimo social network e permette di trovare interessanti immagini e idee da sfruttare.


TAKINGITGLOBAL ho curiosato all’interno e devo dire che è tutto organizzato molto bene, in maniera ordinata e precisa. Inoltre il fine prefissatosi da questo social network è davvero encomiabile. Certo ha ragione il professore dicendo che ci vuole tempo, cosa che purtroppo sembra mancare sempre più.


MYSPACE non ha mai attirato la mia attenzione anche se tempo fa quasi tutti possedevano un loro spazio. Ha comunque trovato la sua utilità soprattutto in ambito promozionale per gruppi emergenti o eventi particolari.