Ho cominciato a giocherellare con PubMed ed ammetto di essermi inizialmente lamentato: anche io ho esclamato “ah ma è tutto in inglese” XD. Niente di particolare, solito bagaglio di pigrizia che mi porto sulle spalle. Ma dopo questo primo approccio, ho ritenuto utile avere finalmente nuovi modi per riprendere confidenza con l’inglese. Non è mai facile avere occasioni di esercitarsi, parlare e scrivere in inglese ed ho il terrore piano piano di dimenticarlo!!!
Digressioni a parte, ho iniziato a giocherellarci iniziando con cose generiche, malattie “famose”, curiosità particolari. Ho deciso poi di parlare su questo blog di un argomento che in questi anni mi ha molto colpito, anzi direi scosso. La passione per il calcio ed in particolare per la Fiorentina, ha evidenziato come anche per gli sportivi i pericoli siano dietro l’angolo. E’ il caso di Stefano Borgonovo, attaccante nato a Giussano il 17 marzo 1964. Colpito dalla SLA, Sclerosi Laterale Amiotrofica, si trova adesso paralizzato su una sedia a rotelle, ma non ha smesso di vivere, lottare, aiutare gli altri. La “bastarda”, la “stronza”come a volte ha lui stesso indicato questa malattia nota anche come morbo di Lou Gehrig, ha la "fama" di comparire prevalentemente in ex-calciatori italiani. E’ una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria. Il rischio di contagio aumenta per calciatori che hanno smesso la propria attività da 5 anni, per centrocampisti e per coloro che sono stati ingaggiati a partire dal 1980. Inoltre è significativo constatare che il rischio di ammalarsi è quasi nullo in giocatori di pallacanestro e ciclisti, il che dimostra che la malattia non dipende dalla sola attività fisica. (PubMed)
Alcune delle ipotesi che potrebbero legare la Sla con la pratica del gioco del calcio potrebbero essere: una troppo vigorosa attività agonistica, specifici traumi o microtraumi calcistici, uso di sostanze illegali (doping o integratori), esposizione a pesticidi particolari usati nei campi di calcio. (PubMed)
I dati sono davvero significati e fanno riflettere: per quanto le cause siano sconosciute, probabilmente però ognuna delle ragioni citate può essere vera; basti pensare al ritmo sostenuto dai calciatori,quasi disumano, con una partita ogni due/tre giorni; poi ci sono allenamenti intensi, infortuni e recuperi lampo.
E’ fondamentale continuare la ricerca per tentare di trovare una cura a questa orribile malattia e per questo è encomiabile quello che la fondazione Stefano Borgonuovo sta facendo. Spero davvero che questa associazione, andando a portare un calcio sano in giro per gli stadi, riesca davvero a cambiare qualcosa.
Digressioni a parte, ho iniziato a giocherellarci iniziando con cose generiche, malattie “famose”, curiosità particolari. Ho deciso poi di parlare su questo blog di un argomento che in questi anni mi ha molto colpito, anzi direi scosso. La passione per il calcio ed in particolare per la Fiorentina, ha evidenziato come anche per gli sportivi i pericoli siano dietro l’angolo. E’ il caso di Stefano Borgonovo, attaccante nato a Giussano il 17 marzo 1964. Colpito dalla SLA, Sclerosi Laterale Amiotrofica, si trova adesso paralizzato su una sedia a rotelle, ma non ha smesso di vivere, lottare, aiutare gli altri. La “bastarda”, la “stronza”come a volte ha lui stesso indicato questa malattia nota anche come morbo di Lou Gehrig, ha la "fama" di comparire prevalentemente in ex-calciatori italiani. E’ una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria. Il rischio di contagio aumenta per calciatori che hanno smesso la propria attività da 5 anni, per centrocampisti e per coloro che sono stati ingaggiati a partire dal 1980. Inoltre è significativo constatare che il rischio di ammalarsi è quasi nullo in giocatori di pallacanestro e ciclisti, il che dimostra che la malattia non dipende dalla sola attività fisica. (PubMed)
Alcune delle ipotesi che potrebbero legare la Sla con la pratica del gioco del calcio potrebbero essere: una troppo vigorosa attività agonistica, specifici traumi o microtraumi calcistici, uso di sostanze illegali (doping o integratori), esposizione a pesticidi particolari usati nei campi di calcio. (PubMed)
I dati sono davvero significati e fanno riflettere: per quanto le cause siano sconosciute, probabilmente però ognuna delle ragioni citate può essere vera; basti pensare al ritmo sostenuto dai calciatori,quasi disumano, con una partita ogni due/tre giorni; poi ci sono allenamenti intensi, infortuni e recuperi lampo.
E’ fondamentale continuare la ricerca per tentare di trovare una cura a questa orribile malattia e per questo è encomiabile quello che la fondazione Stefano Borgonuovo sta facendo. Spero davvero che questa associazione, andando a portare un calcio sano in giro per gli stadi, riesca davvero a cambiare qualcosa.
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Mmm vedo che è un pò poco popolato questo blog...Via ci penso io a dare il mio contributo (si lo so recentemente non ho scritto nulla, sorry). Interessante questo post più che altro informativo perchè non lo sapevo che i giocatori fossero così a rischio. Oddio sapevo che avevano una muscolutura molto più sviluppata nelle gambe e che quindi il rischio di infortuni era maggiore, ma non credevo ci fossero conseguenze anche dopo la fine dell'attività agonistica...