Assignment 4: scolarizzazione e internet

I modi per mitigare ed educare all’uso della rete esistono  ma non sono ben sfruttati. Soprattutto la scuola, il luogo più importante dopo la famiglia, in cui dovremmo apprendere tutto ciò che ci sarà utile nel corso della nostra vita, snobba i privilegi della rete. Ecco uno dei punti che riesce a farmi cadere in un pessimismo cosmico, anzi apocalittico. Ripeto: questo pessimismo non deve comunque essere fine a se stesso. Sguazzando nelle istituzioni scolastiche italiane e venendo a contatto anche con altre realtà europee e non, la situazione mi pare critica. Non solo per la ricerca, che effettivamente è abbandonata a se stessa, ma è proprio il modo di porsi della scuola verso i ragazzi che pare sbagliato e toglie fiducia.
Da chi può essere la colpa? Studenti troppo lamentosi, professori inutili e giurassici, sistema scolastico da buttare?
E’ vero che la tendenza alle lamentele non ci manca, ma per una volta voglio escludere gli scolari, poiché spesso, professori e scuola fanno a “scarica barile” di colpe su questi. In realtà ci vorrebbe un bel cambiamento radicale: tutto perché non c’è il volere di adeguarsi all’evolversi del mondo e della sua mentalità. La scuola e l’università sembra voler restare il vecchio fortino medievale in cui s’impara a pappagallo quello che il prof spiega; ed è importante farlo alla lettera poiché per narcisismo ed egocentrismo molte volte i professori vogliono sentirsi ridire esattamente quello che hanno detto, giusto o sbagliato che sia. Conseguenze? Interesse cala sotto zero, l’istruzione diventa una costrizione, un impegno gravoso e la serenità all’interno del fortino ne risente. I passi successivi sono evidenti: poco impegno, stress, mancanza di rapporti pacifici coi professori etc… I programmi sono enormi, coprono un lasso temporale infinito e naturalmente tendono a trascurare le cose più recenti per seguire una tabella di marcia. Beh io credo servirebbe molto di più avere strumenti per inserirsi meglio nel nostro presente. Poi c’è la vera oppressione degli studenti: il voto. Capisco che una qualsiasi valutazione debba esserci, ma il poco tempo condiziona troppo. Alcuni prof si ostinano a dire “non concentratevi sul voto, l’importante è capire”. Belle parole ma mi chiedo se anche loro credano veramente a quello che dicono. Certo quindi rallegrarsi della propria istruzione in un contesto del genere non è facile.
Fortunatamente le risorse della rete si stanno lentamente infiltrando nel fortino scolastico seppur incontrando difficoltà e resistenze. In prima linea a difendere il forte ci sono i professori, soprattutto i più anziani. Il loro opporsi alla rete nasce principalmente dall’ignoranza che hanno di essa e dalla conseguente paura. Quindi nessun supporto visivo, nessuna slide, nessun aiuto digitale che vada oltre lo scrivere un compito in classe a PC (solo per evitare eventuali “professore cosa c’è scritto qua?”). Fortunatamente almeno lo studio di una lingua straniera sembra essersi indirizzata verso una cooperazione più stretta con le risorse della rete. Per il resto siamo in alto mare; spero ci sia una crescita esponenziale anche in questo ambito!
Purtroppo la vecchia generazione molte volte non accetta di dover imparare dalla nuova, convinti che il maggior tempo di vita dia loro l’autorizzazione a redarguire ed insegnare gli altri.
Mio padre era così: i primi tempi erano davvero difficili. Ogni qual volta mi vedeva seduto davanti allo schermo, si innervosiva e mi ripeteva che mi sarei “rincitrullito” a star sempre lì e che quella scatola serve solo per giochini stupidi. Non mi sono arreso, ho cercato di fargli comprendere quanto quella scatola fosse solo un portale sul mondo e quante risorse avesse dentro di sé anche per aiutarlo nel lavoro. Infatti, piano piano ne ha apprezzato i vantaggi ed ora internet è fondamentale per le sue ricerche e per il suo lavoro, tanto che a volte sono io a prenderlo simpaticamente in giro: “sei sempre lì davanti allo schermo?ihihihi”. E’ così che credo dovrebbe andare. Io ho insegnato il valore della rete a mio padre, lui mi ha comunque fatto capire di non restare schiavo del mondo virtuale. Vecchia e nuova generazione possono e devono interagire in maniera biunivoca, è questo il modo per rendere ancora più esponenziale la nostra curva esponenziale!!
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