Google vs Cina: vacilla la linea dura
Le autorità di Pechino esercitano uno stretto controllo su Internet, e dalla Cina sono inaccessibili oltre ai siti politicamente sgraditi a Pechino, anche i principali social network come YouTube (che appartiene a Google), Facebook e Twitter.

Ma la "guerra" con Google non si è limitata alla semplice censura. Si parla infatti di pesanti intromissioni di hacker cinesi che hanno tentato vari attacchi informatici ai suoni danni. Il coinvolgimento, anche se indiretto, del governo di Pechino pare essere più di una semplice ipotesi. Tra le vittime degli hacker emergono infatti diversi attivisti di diritti umani cinesi (dei quali sono state aperte le caselle di posta elettronica), oltre a grandi multinazionali, molte delle quali statunitensi.

Sostenendo che gli attacchi provenivano dalla Cina, la società americana aveva minacciato in un primo tempo di smettere di usare i “filtri” richiesti dalla censura cinese oltre a voler chiudere il suo sito web in cinese se non fosse stata messa in grado di garantire la sicurezza ai suoi clienti.
L’ultimatum era stato lanciato il 12 gennaio scorso.

La società ha fatto però un passo indietro e potrebbe continuare a lavorare con il suo centro di ricerca e di sviluppo, gli uffici pubblicitari e le attività di telefonia mobile e di browser. Alcuni servizi web di Google potrebbero sopravvivere, come ad esempio le attività di ricerca di musica e la versione cinese del popolarissimo Google Answers.

Di sicuro i rapporti Cina - USA si fanno sempre più tesi (il 21 gennaio il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton si pronuncia sulla libertà della Rete. Segnala il solidificarsi di una preoccupante «cortina» sulla libertà in Internet. La replica di Pechino è immediata: l’intervento della Clinton è «Dannoso». Mette addirittura «a rischio i rapporti fra Stati Uniti e Cina»).

Possibile che nel 2010 si debba ancora parlare di censura e di violazione di diritti umani?....
2 Responses
  1. ZULi Says:

    beh per quanto riguarda la censura non c'era bisogno di andare tanto lontano, no? ;)
    Secondo me in Italia siamo al pari della Cina, anche se perlomeno qui si cerca di "nascondere" la censura e la disinformazione... ma pensandoci bene, a volte queste sono così maldestramente camuffate da rinfacciare agli italiani la loro stessa stupidità nel non accorgersi di niente


  2. Anonimo Says:

    Come sempre i cinesi devono fare a conto loro XD non vedo perchè in un mondo dove in teoria c'è la libertà di informazione in pratica poi si facciamo tanti di quelli scandali...se anche i cinesi oscurano Google pensa a quanti pseudo-Google ci sono che fanno lo stesso servizio e sono ammessi....


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